Medicina Live con Nicola D’Imperio: La stipsi: meccanismi e cause. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio..
Per capire ritengo che sia importante dare qualche cenno di anatomia e fisiologia del colon, prima di continuare il nostro viaggio nella stipsi.
Il colon prende inizio dopo la valvola ileo-ciecale, che regola l’afflusso del materiale, liquido, dal piccolo intestino, dove sono state assorbite quasi tutte le sostanze (zuccheri, proteine, grassi, minerali, vitamine, elettroliti), resta da assorbire l’acqua e il sodio (di cui il colon è avidissimo), rimescolare il contenuto affinchè venga a contatto con le cellule della sua parete, immagazzinarlo tra una evacuazione e l’altra, farlo progredire da destra a sinistra, ed infine evacuarlo.
Il tutto avviene nei suoi segmenti che hanno funzioni specializzate: il cieco, l’ascendente, la flessura epatica, la flessura splenica, il discendente, il sigma, il retto e, all’uscita come in entrata, è posta un’altra valvola: lo sfintere anale. Le sezioni di destra (cieco, ascendente, flessura epatica) sono deputate sostanzialmente all’assorbimento dell’acqua e del sodio, cioè alla disidratazione, le sezioni di sinistra (flessura splenica, discendente, sigma, retto, sfintere anale) sono deputate a far da magazzino e alla eliminazione del materiale; il colon trasverso, posto tra le sezioni di destra e quelle di sinistra, ha delle funzioni intermedie.
Il colon, in media, assorbe 1500-1000 ml di acqua al giorno, dal materiale liquido che viene svuotato attraverso la valvola ileo-ciecale dal piccolo intestino e ne lascia solo 100-200 ml, che danno alle feci la consistenza normale. In genere si ritiene che aumentando l’introduzione di acqua giornaliera si diminuisca la consistenza delle feci: non è così perché essa viene assorbita tutta dal colon, anche se si dovessero bere 3-4 litri al giorno, per essere poi eliminata dalle vie urinarie.
Il transito e il rimescolamento del contenuto (affinchè tutto il materiale venga a contatto con le cellule della parete (che ne succhiano l’acqua ed il sodio) è assicurato da onde propulsive peristaltiche che possono essere, sostanzialmente, a bassa od alta frequenza; per esemplificare, più la frequenza è alta e più velocemente transita il materiale nel colon, e meno tempo avrà per essere disidratato e quindi il prodotto all’uscita sarà più molle; il contrario succede se la frequenza è bassa con produzione di un prodotto finale più consistente.Il controllo di questi meccanismi di motilità è affidato a delle cellule (le cellule di Cajal) che si ritrovano tra quelle che compongono la parete del colon.
L’immagazzinamento del materiale, al termine dell’assorbimento dell’acqua e del rimescolamento, avviene nelle sezioni di sn (colon discendente, sigma, retto, quest’ultimo si dilata a formare un’ampolla le cui pareti sono molto sensibili e, quando essa è piena fornisce il messaggio per l’evacuazione). In questi segmenti di sinistra però continua ancora il riassorbimento dell’acqua, ed è per questo che più giorni il materiale staziona nel magazzino e più esso diviene consistente. Il materiale che transita attraverso il colon può impiegare delle ore o dei giorni; in media, nel soggetto normale, impiega 35 ore, dopo viene eliminato.
Si arriva quindi all’ultima fase, la defecazione, o evacuazione, che è regolata in parte da meccanismi involontari, in parte dalla volontà dell’individuo. C’è prima un periodo preevacuativo, durante il quale la frequenza e l’ampiezza delle onde peristaltiche propulsive aumenta, il materiale viene spinto dai tratti superiori verso il retto, l’ampolla rettale si distende e dai sensori posti nella sua parete partono gli impulsi per i muscoli pubo-rettali, lo sfintere anale, il diaframma e i muscoli addominali; solo qui interviene la componente volontaria in quanto questi muscoli sono comandati dalla volontà dell’uomo e non più da meccanismi automatici come tutti quelli che abbiamo visto precedentemente. Un po’ come avviene nelle moderne automobili in cui tutto ormai è affidato a sensori e controlli automatici elettronici: l’uomo interviene con la sua volontà solo sul volante, il freno, l’acceleratore e qualche altra funzione. Stimoli come il risveglio o la immissione di cibo nello stomaco (il cosiddetto riflesso gastro-colico) possono indurre la fase preevacuativa, come anche la forma e la consistenza delle feci nell’ampolla rettale, infatti le feci piccole e consistenti sono più difficili da evacuare di feci voluminose e molli, ma anche le feci consistenti e voluminose sono più difficili da evacuare rispetto alle voluminose e molli, perché i meccanismi dell’evacuazione sono molteplici.
Credo che ora siano intuibili le cause della stipsi, o meglio, delle varie circostanze che causano la stipsi: può esservi una permanenza del materiale nel colon per periodi superiori alle 35 ore per cui vengono assorbiti dall’acqua anche quei 100-200 ml. che dovrebbero assicurare una giusta consistenza; ci può essere un difetto nelle cellule di Cajal, deputate al controllo della motilità; il transito può essere rallentato perché c’è un ostacolo alla progressione, come accade se nel colon c’è un tumore; i sensori dell’ampolla rettale o quelli dello stomaco potrebbero avere dei problemi, oppure ci potrebbe essere un’alterazione a livello dei muscoli deputati all’evacuazione, e così via.
Nel prossimo articolo prenderò in esame le varie tipologie di stipsi.
Fonte: SassiLive